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CAPITOLO 3

La musica giusta

Le esperienze pratiche legate al capitolo 3 ci faranno divertire. Presenterò numerose proposte di ascolto, e se per alcuni sarà semplice trovare le differenze tra diverse sonorità, in altri casi occorrerà aguzzare l’orecchio per cogliere piccole sfumature negli esempi musicali proposti.

Iniziamo con un test acustico riguardante il temperamento. L’accordo maggiore DO-MI-SOL suona differente nei vari temperamenti equabile, pitagorico e naturale
confronto tra temperamenti (Sherden Overtone Singing)

 

Addentrandoci nel confronto tra i diversi temperamenti, ecco invece un esempio chitarristico: le prime misure dell’Aria sulla quarta corda di J. S. Bach sono eseguite con tre diversi temperamenti: Kingberger III, scala naturale, temperamento equabile, Werkmeister III.
Microtonal Guitar – Tolgahan Çoğulu

Per comprendere le differenze tra i diversi temperamenti ho voluto infine sovrapporre le diverse tracce chitarristiche. L’Aria sulla quarta corda è perfettamente riconoscibile, ma risulta piuttosto “stonata” in quanto nei diversi temperamenti i suoni sono ad altezze leggermente differenti.

 

 

Ancora un esempio sul temperamento, tratto dal repertorio organistico. Lo stesso brano realizzato su un organo dal temperamento equabile (i semitoni tutti uguali) e su un organo dal temperamento mesotonico (le terze maggiori equidistanti).

A.M. Trovato, Toccata III (temperamento equabile)

 

A.M. Trovato, Toccata III (temperamento mesotonico)

 

A.M. Trovato, Toccata III (sovrapposizione dei due temperamenti)

 

 

Passiamo invece al metronomo e alla misurazione del tempo. Tra i tanti possibili esempi, ho scelto un delizioso canone di L.V. Beethoven, dedicato a Mr. Maelzel (che brevettò il metronomo nel 1813), il poema sinfonico di Gyorgy Ligeti per 100 metronomi e il celebre 4’33’’ di John Cage, un brano pianistico dedicato al silenzio precisamente misurato. Questi esempi mostrano come il problema della misurazione del tempo è da sempre interessante per i musicisti, sia nella definizione e nel controllo della eseguibilità delle loro opere sia nella relazione tra suono e silenzio, che non è casuale ma definisce la forma musicale.

L. V. Beethoven, Canone di Maelzel
G. Ligeti, Poema sinfonico per 100 metronomi
J. Cage, 4’33 per pianoforte

 

 

Il diapason. Due differenti altezze di diapason per lo stesso brano musicale. Ecco l’Halleluja, di Haendel nell’intonazione con il diapason a 440hz e nell’intonazione attualmente utilizzata d’abitudine per la musica barocca, con il diapason a 415hk. Il brano viene proposto alle due differenti altezze, poi un breve raffronto per valutare le due versioni affiancate e sovrapposte.

G.F. Haendel, Halleluja. Diapason a 415hz

G.F. Haendel, Halleluja. Diapason a 440hz

G.F. Haendel, Halleluja. Le due versioni affiancate (caricare il file)

 

 

L’ultimo esempio per il terzo capitolo è la celebre Bohemian Rhapsody dei Queen, nella versione a 12d. Si tratta di un esempio di elaborazione audio multidirezionale, nel quale il nostro orecchio viene “ingannato” traendo la sensazione di una provenienza multipla del suono nella simulazione di un suono più profondo e spazializzato.
DA ASCOLTARE CON LE CUFFIE!


Queen, Bohemian Rhapsody in 12d

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